Un proverbio afferma che: “Lo Shàolín va dal duro, Gāng (chino: 剛), al morbido, Róu-ruǎn (chino: 柔软)", ma a causa dell’estesa struttura del suo sistema, la maggior parte delle persone lo studia per anni senza raggiungere il suo aspetto morbido, Nèi-jiā (chino: 內家). Quindi indubbiamente esiste la morbidezza nello Shàolín, ed è espressa nel raro stile Shàolín Róu-Quán, che per questo motivo viene tecnicamente definito “Lavoro morbido”, Róu-gōng (chino: 柔功). Il Róu-gōng, che è anche uno degli originali nomi del Tàijíquán (太極拳), chiamato comunemente Róu-Quán, “Pugno morbido”, è anche conosciuto come “Shàolín Tàijí” (少林太極). Nel “Canone di Shàolín” è detto che le tre sezioni Róu furono create dal monaco Huì-kě (chino: 慧可), secondo Patriarca di Shàolín e diretto successore di Bodhidharma (Sanscrito: बोधिधर्म; chino: 菩提達摩), che sviluppò il precedente lavoro di Sēng-Chŏu (chino: 僧丑), discepolo del primo abate di Shàolín il maestro indiano dhyāna Bátuó (chino: 跋陀).
Esistono 3 sezioni Rou ideate dal monaco Huì-kě:
  1. Dà-cí-bēi-quán (chino: 大慈悲拳). La “Boxe della Grande Misericordia”, Chán-yuán-gōng (chino: 禪圓功) gli “Esercizi della meditazione universale” e Liùhé-gōng, (chino: 六合功) gli “Esercizi delle Sei Armonie”.
  2. Mián-quán (chino: 棉拳) il “Pugno soffice come il cotone”
  3. Jīn-gāng-quán (chino: 金剛拳) o “Vajra-fist”, il “Pugno di diamante del Buddha-Guerriero”
e tre livelli interdipendenti di realizzazione, ognuno dei quali può essere scelto dallo studente come principale ambito di interesse.
  1. Livello Terapeutico:obiettivo principale: mantenimento o recupero della salute psicofisica. A questo livello si sfrutta principalmente l’aspetto Yīn dell’arte, cioè rilassamento, quiete mentale, movimento lento e libera circolazione del Qì nel corpo.
  2. Livello Marziale: obiettivo principale: abilità marziale. Avendo conseguito i benefici del livello precedente, sfrutta anche l’aspetto Yáng dell’arte, cioè lo sviluppo della forza elastica interna (Jìn) e il raffinamento dell’intenzione (Yì).
  3. Livello Mistico: obbiettivo principale: coltivazione spirituale attraverso la trasformazione dei “3 Tesori” (Jīng, Qì e Shén).
Essendo un sistema morbido che privilegia l’utilizzo della forza interna Qì (氣), rispetto a quella muscolare Lì (力), è generalmente insegnato ai monaci anziani, perché i suoi movimenti aggraziati e tranquilli sono eccellenti per gli artisti marziali della terza età, che desiderano mantenere inalterate le proprie abilità psicofisiche. Lo Shàolín Róu-Quán, essendo un sistema marziale nobile, innanzitutto instaura nell’ambiente psicofisico del monaco-guerriero le polarità della sostanzialità e dell’insostanzialità, di apertura e di chiusura, che attivano un’automatica regolazione del respiro, che si armonizza di conseguenza col movimento corporeo e gli imprime il suo ritmo.
Namo Amitabha